I telefoni ai concerti stanno diventando un problema da combattere e ti spiego il perchè in questo articolo.
Dopo la riapertura dei concerti post covid, sembra che il pubblico non riesca più a godersi i live dei propri cantanti preferiti.
Siamo, me compreso, tutti con il telefono in mano:
che sia un live in discoteca, un tour indoor nei club, un festival estivo o un live a San Siro. Nei pochi live a cui ho potuto partecipare, ossia il live di Salmo al Brixia Forum a Brescia, il live di Olly a Bergamo, il live di Tananai al Carroponte, il Marrageddon di Milano (ossia il festival rap organizzato da Marracash per festeggiare la sua carriera), il live di Mecna all’Alcatraz e il live di Gemitaiz a Brescia e mi sono spesso trovato nella situazione in cui vedevo il pubblico registrare video e io no e mi sentivo “tagliato fuori”. Questa sensazione può essere riconducibile anche alla FOMO, ossia la paura di essere tagliati fuori ed è una paura diffusasi negli ultimi anni quando i social network hanno iniziato a far parte della vita di tutti noi.
Possiamo dire che la musica mainstream mescola stili, influenze e attitudini differenti, e che ormai i prodotti musicali assomigliano più a delle playlist o compilation, senza un concept unitario ma con l’intento di soddisfare un pubblico ampio.
La differenza con la musica underground risiede nell’identità: l’underground mantiene sempre la propria autenticità, cercando comunque di evolvere il proprio suono.
Tornando ai live, da queste mie esperienze personali ho tratto un’importante riflessione:
i telefoni ai concerti più che bene fanno male. Ok può sembrare una frase fatta ma ora mi spiego meglio: ormai abbiamo la tendenza di goderci sempre meno la musica, poiché oggi la percepiamo in maniera liquida.
Questa è una normale conseguenza della fruizione della musica tramite servizi streaming, rendendo anche l’esperienza del live un’esperienza liquida, da vivere e da consumare tramite un telefono.
Ciò ovviamente non valorizza più la musica ma la rende di tutti e in poco tempo, poiché sempre tramite i Social questa musica live viene postata, per poi essere dimenticata, pure se si tratta di un evento enorme come il Marrageddon, che ha totalizzato 145.00 paganti tra Milano e Napoli. Dando uno sguardo agli avvenimenti recenti, bisogna citare il ” Sulle ali del cavallo bianco tour”, ossia il live tour di Cosmo che ha deciso di vietare l’utilizzo di telefoni, poiché secondo lui il corpo, le mani e gli occhi devono essere liberi.
Il risultato è stato sorprendente: i fan erano connessi al cantante e con la sua musica.
Un esempio invece recentissimo di live senza telefono è quello di Lazza realizzato il giorno 5 settembre sotto lo stadio San Siro di Milano. Live che ha anticipato “LOCURA”, ossia il nuovo disco del rapper uscito il 20 settembre. Lazza ha chiesto di non registrare l’evento amatorialmente, facendo così vivere in anteprima le emozioni del disco dal vivo senza telefoni o distrazioni ai fortunati che erano presenti all’evento. Alcuni fan non hanno rispettato la richiesta del rapper, registrando le tracce inedite e pubblicandole sui vari social, andando a rovinare un momento intimo tra artista e pubblico.
Ciò che voglio far capire è che meglio godersi il momento piuttosto che riviverlo tramite il telefono, poiché le emozioni provate senza telefono in mano sono quelle più vere.